Ti consiglio un fioraio (d’arte) – Flavia Ceccherini

I fiori mi hanno salvato la vita.
«Inizio così, tanto per rendere chiaro quale sia lo stampo che do a tutte le mie creazioni, tutto deriva da questa mia venerazione, quasi malata penserebbero alcuni, ma se leggerete  questo breve testo ne comprenderete il motivo.
Come gran parte degli adolescenti ho affrontato la fine della mia infanzia e l’inizio dell’adolescenza con molta titubanza, incertezza ed insicurezza, non mi sentivo  ne carne ne pesce…un classico! Niente di particolarmente speciale, solo l’insofferenza esistenziale di quasi tutti i quattordicenni che si paragonano con gli altri in continuazione e che trovano sgradevole ogni cosa che gli riguardi, abbandonandosi spesso a melodrammatici periodi di cupezza, ed io che drammatica lo sono parecchio ho fatto davvero del mio meglio. Non riuscivo proprio ad apprezzarmi, a vedere il bello dove c’era, a sentirmi apprezzata quando lo ero, poi è successo, qualcosa è esploso, dopo mille estati finite credendo di essere una persona nuova e disilludendomi prontamente dopo una settimana dall’inizio della scuola, quell’estate del 2015 qualcosa è esploso.
Impovvisamente comiciai a prendere coscienza di una marea di fatti che non avevo mai considerato, o almeno sotto quell’ottica, avevo sempre saputo che avevo un spiccata  creatività, ma non avevo mai concepito ciò come un valore aggiunto, come un’ alleata in qualsiasi momento, come una guida e un appiglio, con lei avrei potuto circondarmi della belleza che volevo, se una cosa non era come desideravo, avrei potuto trasformarla a mio piacimento. Che stupida, era sempre stata li, ed io che mi detestavo perchè non ero magra, non sapevo giocare a pallavvolo e i capelli non mi stavano mai come volevo, ma avevo lei, e grazie a lei potevo fare di tutto, lei mi concedeva il privilegio di poter creare un universo tutto mio, e da sempre questo universo era quello, i fiori, sembrerà sciocco, la mia voglia di forgiare le cose sotto un’immagine che mi rappresentasse si traduceva in mille fiori diversi, in quel momento la bellezza di cui mi ero circondata senza accorgermene diventò visibile tutta d’un tratto, e divenni meno bisognosa di apprezzamenti e consensi, perchè quello che avevo mi piaceva così tanto che  bastava a me stessa.
Qualcuno ancora sarà consufo e si chiederà di che bellezza sto parlando, si i fiori ma i fiori chi? Come? Cosa?
Sto parlando della mia capacità di trasformare ciò che mi circondava in arte, non opere da maestri, ma personalizzazioni, dallo scotch con un pattern floreale sulle matite al quaderno con i fiori disegnati ad acquerello da me,  non era niente di che, ma era bello, mi dava forza.
Grazie a questa forza invisibile che mi scagliò fuori da quel tunnel che da sola mi ero creata entrai in un circolo virtuoso che mi ha portato esattamente dove sarei voluta essere: al terzo anno della facoltà di design industriale, a vivere l’università dei miei sogni, e dopo due anni e mezzo ancora incredula di aver creduto così tanto nella creatività  da aver superato un test di ammissione che concedeva un posto in quella scuola a sole 25 persone e di star continuando a vivere questa esperienza meravigliosa.
Ma quindi in che senso i fiori mi avrebbero salvato la vita? Sarebbe giusto pensare che senza quella illuminazione sarei morta? No. Ma potendo percepire il confronto con la mia condizione di vita prima, e quella di ora, a distanza di 6 anni mi rendo conto che quello era sopravvivere, che sta che stare in quella gabbia che era la mia testa, era  ciò che di peggio potessi fare a me stessa, mentre ora che ho fiducia in me e nei miei fiori mi sembra di essere su una montagna russa da tutti questi anni.
Parliamo chiaro non è sempre tutto perfetto, ma la differenza è che ora vivo  in uno stato  di media soddisfazione e serenità con momenti di sconforto, mentre prima era un perenne stato di frustrazione con rari momenti di euforia.
Quindi sì, mi hanno salvato, il modo in cui mi fanno esprimere in quasi tutte le mie manifestazioni creative mi fanno senitre così piena di vita, e per questo quando posso cerco di rendere loro omaggio coinvolgendoli nella mia arte. La mia riconoscienza verso questo tema è così forte che vi giuro che ogni cosa bella della mia vita riesco a ricondurla a loro.
Auguro a tutti voi di trovare i “fiori” della vostra vita.»

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La ragazza dei fiori.