Muriel, ha fatto tante cose e vite diverse, i luoghi che ha abitato l’hanno segnata ed ispirata: è cresciuta ad Ivrea respirando l’armonia di luoghi inventati da un imprenditore speciale e visionario, ha avuto una famiglia solida capace di educarla alla bellezza della natura e alla sostanza delle cose semplici, è stata universitaria a Torino, curiosa studentessa in una Venezia sospesa e milanese innamorata in movimento con tailleur e tacchi alti, sposa radiosa e scalza in Umbria, comasca in bicicletta e madre felice e poi la campagna:
una cascina da ristrutturate e un pezzo di collina da addomesticare.
Il podere le rocche nasce dal desiderio di realizzare un progetto e tenere insieme tutto:
i mazzi di fiori infiniti delle passeggiate in montagna con i suoi genitori, l’operosità dritta di chi non ha paura di lavorare duro, il rigore del design, la spregiudicatezza dei sogni, la creatività del fare con le mani, la potenza dell’armonia delle cose e delle persone intorno a lei.
E’ una piccola Flower farm sulle colline di Torino, se ne occupano con cura dal seme al fiore. Hanno cominciato a piantare rose da bacca e arbusti decorativi per poi continuare con fiori stagionali addomesticando la collina e facendosi da essa addomesticare e innamorare dei suoi fiori selvatici che diventano insieme a quelli coltivati, preziosi ingredienti dei loro mazzi e delle loro composizioni. Sostengono il movimento Slow Flowers Italy di cui fanno parte perché credono che si possa in Italia creare una coltivazione virtuosa di fiori puliti, sostenibili e stagionali.
Diventare coltivatore diretto, piantare rose da bacca e arbusti e fiori e piante e alberi e far crescere il suo giardino e orto e poi tutto ciò che le serve per creare le sue composizioni è stato naturale, faticoso e irreversibile!
Muriel ama il suo piccolo podere, ama le piante che lo abitano, ama quelle che lo abiteranno
La ragazza dei fiori.
